During Milan Fashion Week, we made our slave walk the runway—naked, on a leash, and tied by his balls—like it was our personal catwalk. Every step was a chance for humiliation, with us laughing at his pathetic state.
Each of us had her own fun: pulling his balls, making him crawl, licking dirty feet, spitting in his face, or kicking him. He tried to please us, but we laughed mercilessly at his misery.
In the end, our slave was tired and humiliated, with aching knees, while we laughed at him without an ounce of pity. What a show!
Durante la Fashion Week di Milano, abbiamo organizzato anche noi una sfilata con il nostro schiavo. Nudo e al guinzaglio, legato per le palle, lo abbiamo fatto sfilare insieme a noi. Come se fosse la nostra passerella personale, lo abbiamo fatto camminare e umiliato a ogni passo, ridendo e commentando il suo stato patetico.
Ognuna di noi ha avuto il suo turno di "divertimento": c'era chi lo tirava per le palle, chi lo faceva gattonare come un cane lungo la passerella, chi gli ha fatto leccare i piedi sporchi, chi gli sputava in faccia o lo prendeva a calci. Hahah
Lui cercava disperatamente di compiacerci, mentre noi ci scambiavamo sguardi di puro divertimento e approfittavamo della sua condizione miserabile. Lo abbiamo fatto passare da una di noi all'altra, con ognuna che aggiungeva il suo tocco di umiliazione. Alla fine, il nostro schiavo era lì, stanco, con le ginocchia doloranti e umiliato davanti a tutte noi, mentre ridevamo senza pietà della sua ridicola condizione. Un vero spettacolo!